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Forme e significati della firma d'artista. Contributi sul Medioevo, fra premesse classiche e prospettive moderne
Gli studi che seguono sono per la maggior parte frutto di interventi presentati da allievi della Scuola Normale Superiore nell’ambito del Seminario di Storia dell’arte medievale fra il 2006 e il 2008; ad essi è parso opportuno accostare, per complementarità di temi e di domande, due lavori di collaboratori del progetto Opere firmate nell’arte italiana / Medioevo*: Elisabetta Cioni, con il contributo di Stefano Riccioni, ed Ettore Napione. Come risulta già dal sommario, la raccolta non ha la pretesa di illustrare in modo ‘rappresentativo’ le declinazioni del ‘fenomeno-firma’ dalla Grecia di Parrasio alla Venezia dove Dürer si scontra con Marcantonio Raimondi: vorrebbe, semmai, suggerire la ricchezza di chiavi di lettura (e dunque di possibili acquisizioni e aperture) scaturita dalla messa a fuoco del tema in contesti spazio-temporali, sociali e produttivi diversi. Concepiti come contributi indipendenti, se letti in sequenza questi saggi potranno rivelare consonanze, confronti inattesi, nuove domande sulla base della centralità che variamente accordano al tema della sottoscrizione d’artista. Centralità, peraltro, mai esclusiva: principio base dei lavori del repertorio e delle indagini scaturite attorno ad esso è lo studio non delle ‘firme’, bensì delle ‘opere firmate’ e delle figure di coloro che si sottoscrivono. Le iscrizioni, dunque, sono analizzate in quanto parte integrante delle opere sotto il profilo materiale, visivo e semantico, e come fonti a pieno titolo – nel Medioevo, spesso, le sole – sui loro artefici.