

Le fotografie stereoscopiche dei monumenti dell’antico Egitto, infatti, rappresentavano, per chi avesse avuto l’occasione di ammirarle, non solo la possibilità di compiere un viaggio affascinante nella terra del Nilo, quanto più verosimile perché reso tridimensionale dalla tecnica stereoscopica, ma di percepire quanto quei monumenti gli rivelassero del segreto desiderio di avere certa la memoria di sé nel tempo, così come i monumenti egizi ne dimostravano la possibilità.