Una immagine più che veritiera reca il titolo di que-sto atteso secondo volume di Cesare De Angelis: The goodfather, un buon padre, il padre di una comunità, il padrino premuroso, sempre presente, dove il buono non ha alcuna ombra di sentimentalismo e riporta alla sostanza dell’uomo, curioso, attivo, sempre in azione per il bene degli altri. Ha trovato, con i giovani (e i me-no giovani) dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, la sua dimora, dopo aver trascorso una vita avventurosa, raccontata nel suo primo prosimetrum e che qui torna a galla prepotente, in certi momenti e in certi sguardi, nelle inquietudini disegnate attraverso il ricorso alle piccole o grandi avversità della natura.