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“La Quarta sceglie come oggetto del suo studio un tema spinoso, spesso negletto; certo non dei quei temi ammantati (apparentemente) di fascino concettuale, di charme giuridico e/o di respiro criminologico: le spese di giustizia, in particolare la procedura di conversione delle pene pecuniarie non pagate. Eppure è capace di farlo con una grande attenzione a quello che da tempo definisco umanesimo giudiziario, immergendosi in profonde riflessioni sociologiche sul concetto di pena e non dimenticando mai che la sanzione criminale è il decisivo punto di arrivo, la definitiva meta verso la quale tutto quel viaggio chiamato processo penale tende e si orienta. Un viaggio e una meta costantemente illuminati dal faro, sempre rinnovellato e riaggiornato, della giustizia riparativa”.